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LO STRUDEL SALENTINO

Lo strudel salentino è il dolce con cui ho partecipato alla quarta edizione di fornelli indecisi, concorso di cucina dozzinale ospitato anche quest’anno da Masseria Ospitale.

Lo strudel salentino
 

Ero alla mia seconda edizione come finalista, lo scorso anno nella categoria antipasti e quest’anno nella categoria dolci. Esperienza fantastica, divertente e costruttiva che spero di poter rivivere anche il prossimo anno. Qui un breve video, per capire meglio lo spirito della giornata!
Lo strudel salentino purtroppo non ha vinto, forse perchè al di là del gusto, che poteva anche essere buono, mancava di una storia propria, mancava di tradizione salentina, almeno la prima impressione poteva essere quella!
In realtà questo dolce racchiude l’essenza, l’anima della mia famiglia d’origine. Si tratta di un dolce creato da me, che da buona salentina, ma più in particolare, da buona Andranese, figlia di genitori semplici e contadini, non poveri, ma nemmeno abbienti, che hanno sempre avuto solo il giusto per sopravvivere, dediti al risparmio per il futuro (la sistemazione) dei propri figli (ben tre), che non hanno mai fatto acquisti oltre le proprie possibilità (in passato i prestiti a interesse zero o quasi non esistevano, le cambiali erano una brutta bestia) e che hanno inculcato anche a noi il concetto di risparmia oggi per mangiare domani (nonostante tutto questo quando penso alla mia infanzia penso ad un infanzia felice, ribadendo il concetto del “si stava bene quando si stava peggio”), dovevo creare qualcosa che fosse un elogio al dolce fatto in casa!
Si, perchè a casa mia non esistevano i dolci di pasticceria, quelli potevi assaggiarli solo ai matrimoni, ai battesimi, cresime e comunioni e in questi ultimi tre casi si trattava in particolare di dolci di pasta di mandorla e “pezzi duri”! La domenica non si andava in pasticceria a comprare il dolce, o lo si faceva o non si mangiava semplicemente.
Perchè strudel salentino: al suo interno tra gli ingredienti, troverete tutti prodotti della mia terra, anzi tutti i prodotti della campagna dei miei genitori: pere, noci, fichi, arance, ingredienti poveri insomma. L’unico elemento che potrebbe stonare è il cioccolato, ma chi dice che nella tradizione non ci possa essere innovazione (Leonardo di Carlo docet)?

Lo strudel salentino

Ingredienti

Per la pasta

  • 300gr di farina forte (manitoba)
  • 3 cucchiai di olio
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo
  • acqua q.b.

Per il ripieno

  • 1,5 kg di pere locali (quando è il periodo, oppure semplici mele renette)
  • gocce di cioccolato fondente a piacere
  • 4 o 5 cucchiai di zucchero
  • burro
  • gherigli di noce tritati grossolanamente
  • un velo di marmellata di arance fatta in casa oppure buccia di arancia non trattata grattuggiata
  • pezzetti di fichi secchi

Disporre la farina a fontana e mettere al centro l’olio, l’uovo e un pò d’acqua e iniziare a incorporare la farina con le mani. Aggiungere acqua sufficiente ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Lavorare la pasta fino a quando non diventerà liscia. Se avete a disposizione una planetaria, impastate il tutto con il gancio, fino ad ottenere una pasta liscia e lucida (tecnicamente è segno che la pasta è ben incordata ed ha sviluppato la maglia glutinica, essenziale per stenderla allo spessore di un velo). Avvolgerla in un tovagliolo e metterla a riposare in  una ciotola capovolta (l’ideale sarebbe far riposare l’impasto per una notte intera in frigo, in maniera tale da dare la possibilità alla farina di idratarsi e da non avere un impasto troppo nervoso che si stenderebbe con molta difficoltà).
Al momento della preparazione dello strudel cominciate con lo sbucciare le pere/mele, tagliandole a fettine regolari e bagnandole con il succo di mezzo limone.
Stendere la pasta in una sfoglia sottilissima (sopra ad una tovaglia) a forma di cerchio iniziando con il matterello e dopo averla stesa per circa due terzi della dimensione finale, iniziando a inserire un palmo della mano sotto la sfoglia al centro e tenendo l’altro al di sopra della sfoglia, adiacente al primo, e iniziando a tirare molto delicamente verso l’esterno, evitando di strappare irrimediabilmente la stessa. Dovrebbe crearsi un velo quasi trasparente!

Lo strudel salentino

Disporre un velo di marmellata di arance su tutta la sfoglia e poi le mele, lasciando solo un piccolo bordo libero. Aggiungere il resto degli ingredienti del ripieno (il burro in piccoli fiocchetti).

Lo strudel salentino

Aiutarsi con la tovaglia per arrotolare la sfoglia,

Lo strudel salentino

sigillare i bordi e mettere lo strudel ripiegato a ferro di cavallo nella teglia del forno imburrata, procedendo in questo modo: dopo aver chiuso molto delicatamente lo strudel, evitando che la sfoglia si strappi, posizionare la teglia sullo stesso, e ribaltarlo, aiutandosi con la tovaglia.

Lo strudel salentino

Cuocere a 180°C per 40 minuti. L’eventuale succo di mele che fuoriuscirà durante la cottura potrà essere usato per spennellare lo strudel.

Ciao a tutti e benvenuti! Il blog è appena nato e quindi molto povero!

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